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La ricerca inquieta di un silenzio riconciliatore vede appagarsi in labili momenti di pace, resi dall’intimo incontro con lo sguardo invisibile di Dio.

Il bisogno crescente di ascetica riflessione si sviluppa così in una perpetua e affannante ricerca dell’Assoluto, indagato in tutte le sue possibili manifestazioni e declinazioni, che vede sedimentarsi attraverso gli elementi cromatici persistenti del bianco e dell’oro.

Ricorrente nel suo compimento, a volte flebilmente annunciato da un linguaggio ermeticamente simbolico, il tema del “passaggio” trova forma nell’elemento evocativo dei “varchi” e nel segno del loro “attraversamento”.
I protagonisti, avvolti nella rappresentazione eterea della luce Divina, vagano liberi dalla costrizione terrena che li tratteneva, narrando storie “spirituali” intessute di eterni elementi simbolici di vita e morte, in una costante indagine del sacro.

Ricordi, come spettri di un presente già divenuto passato, coesi tra loro come da un sottilissimo filo narrativo capace di rendere i personaggi ed i luoghi delle opere, sospesi e cristallizzati in una dimensione atemporale, onirica, immersi in un rispettoso silenzio, spirituale testimonianza della loro esistenza.